“Signore, vogliamo vedere Gesù”. A Rocca il ritiro spirituale diocesano per i catechisti e gli Irc

PATTI. Il salone “San Giovanni Paolo II” della chiesa “Nostra Signora di Czestochowa” , a Rocca di Caprileone, ha ospitato il ritiro spirituale per catechisti ed insegnanti di Religione Cattolica della diocesi di Patti, sul tema “Signore vogliamo vedere Gesù”. Il nostro Vescovo Guglielmo ha dettato la meditazione sul brano del Vangelo di Giovanni che sarà letto domenica prossima, quinta di Quaresima. Il Vescovo ha esordito sottolineando che “Gesù ha parlato con la vita e le espressioni rivolte a chi lo interpella alludono sempre alla sua vita. Questo deve essere l’atteggiamento dei credenti: la Parola deve interpellare la nostra vita perché essa diventi annunzio”.

Rifacendosi alla richiesta che alcuni greci rivolgono  Filippo, “vogliamo vedere Gesù”, il Vescovo ha evidenziato che “è una richiesta che ci coinvolge tutti, perché anche noi cerchiamo Gesù, vogliamo incontrarlo e stare con Lui”. “La ricerca – ha proseguito – esprime un desiderio e allora domandiamoci: quali sono i nostri desideri ? Chi cerchiamo ? Chi desideriamo ? Vedere non è solo guardare in modo generico; significa avere uno sguardo interessato. Vedere Gesù è propedeutico all’incontrarlo. La fede ci aiuta ad avere i desiderio di Gesù; il desiderio suscita impegno. Si tratta, allora, di vedere Gesù per stare dove Lui sta””. “Stare – ha spiegato il Vescovo – non ha solo un significato fisico, ma vuol dire ricentrare la propria vita nella persona di Cristo. Perché vedere Gesù aiuta a vedere meglio me stesso, a chiedersi quale direzione sto percorrendo, quale orientamento sto dando alla mia vita. Con la Pasqua la nostra vita rinasce, si rigenera”.

“Non si tratta solo – ha rimarcato il Vescovo – di osservare i precetti della religione; è un vedere relazionale, che crea l’incontro, che genera dialogo e, quindi, coinvolge il cuore. Gesù ci invita a guardare seguendo il cammino tracciato da Lui”.

Facendo, poi, riferimento all’ affermazione di Gesù “Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”, il Vescovo ha sottolineato che “solo morendo si vive. Per riconoscere veramente Gesù bisogna vivere la logica del chicco di grano: cadere, morire, per portare frutto, in definitiva una morte vivificante”. “Vedere Gesù – ha continuato – non è un incontro casuale: è l’evento che cambia la nostra vita, la trasfigura, la rende bella. Il cammino quaresimale deve condurre a rivolgere lo sguardo su Cristo per incontrare Lui e, così, poter incontrare gli altri: non solo voglio vedere Gesù, ma con la mia vita voglio far vedere Gesù”.

“I momenti di sofferenza – ha concluso il Vescovo – nascondono fecondità. Il mondo, in cui ci sono diffuse situazioni di morte ed è calato il buio, ha bisogno di essere rigenerato da chi segue Gesù. e per far questo occorre andare in profondità; se restiamo in superficie, annaspiamo, nel profondo viviamo in pienezza l’amore che ci rende dono per gli altri, a cui portare Cristo non con le parole ma con la vita”.

Il ritiro si è concluso con l’adorazione eucaristica.