Il Vangelo della 1a Domenica di Quaresima (10 marzo 2019)

La prima domenica di quaresima ogni anno ci presenta il racconto delle tentazioni che Gesù ha subito nel deserto. Questa esperienza rivela tutta la sua prossimità e vicinanza nei confronti di ogni uomo. Gesù è pienamente solidale con l’uomo dal momento che, come ogni uomo, è sottoposto al reiterato tentativo da parte del “Nemico del genere umano” (così chiama il demonio S. Ignazio di Loyola) di distoglierlo dalla piena obbedienza al Padre.

Le tre tentazioni riportate dal brano dell’evangelista Luca sono le tre tentazioni “fondamentali” che ogni uomo che si affaccia alla vita è costretto a sperimentare.

La prima tentazione riguarda la fame. La proposta del demonio si potrebbe sintetizzare così: trasforma tutto in cose che si possono consumare. E Gesù dimostra che il pane è sì buono, ma non è sufficiente perché l’uomo è fatto per cose più grandi. Insomma ciò che ci fa vivere davvero è la nostra fame di cielo. L’uomo, ogni uomo, vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Siamo fatti da Dio e siamo fatti per Dio. Nulla potrà mai saziarci a sufficienza. Solo Dio e nessun’altro può riempire di senso le nostre giornate, tutta la nostra vita.

 

La seconda tentazione coincide con lo sfacciato tentativo da parte del demonio di assicurare potere su tutto a condizione che ci si prostra dinanzi. Quanti, anche oggi, per smania di potere arrivano a vendere la loro dignità in cambio di carriera, poltrone o denaro facile?

La terza tentazione riguarda una visione completamente distorta di Dio, che viene meschinamente ridotto ad uno che dovrebbe compiere degli “effetti speciali” a richiesta. Il demonio dice a Gesù “Gettati giù di qui”: chiedi a Dio un miracolo. Ci troviamo di fronte alla egoistica ricerca di un proprio vantaggio pretendendo un Dio al proprio servizio. Quante volte nel corso della vita può capitare di chiedersi, di fronte ad una malattia, ad un fallimento, o alla stessa morte: perché Dio non interviene?

Nel corso della vita ci accorgeremo che probabilmente Dio non risponderà sempre a tutto ciò che gli andremo chiedendo, ma di una cosa non dovremo mai dubitare, del fatto che non farà mancare mai ciò che ci serve per davvero. Lui interviene a modo suo, non ci abbandona mai perché gli stiamo a cuore, e – come ci invita a pregare il Salmista “tutto guarda e prende nelle sue mani”.

Ci accompagni ogni giorno la rasserenante constatazione del grande santo vescovo Agostino: “In Cristo siamo stati tentati e in lui abbiamo vinto”. Nello stesso tempo cerchiamo di tenere sempre presente anche questa ulteriore e saggia considerazione: “(Gesù) avrebbe potuto tenere lontano da sè il diavolo; ma se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato”.

Buon cammino di quaresima a tutti!

p. Enzo Smriglio