Via Crucis

Il volume, edito dalla Diocesi di Patti,
contiene le riflessioni preparate da un gruppo di laici
per la Quaresima 2003

Presentazione di Mons. Vescovo

La testimonianza e l’attività degli Apostoli e dei primi credenti, muove dallo scandalo della croce del Signore Gesù, che nessuno poté accusare di peccato ma che finì insultato da chi gli urlava di scendere dalla croce per salvare almeno se stesso.
Questa testimonianza è resa magistralmente da Paolo: «poiché il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a lui, nel suo sapiente disegno, salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per tutti i chiamati, predichiamo Cristo potenza e sapienza di Dio» (1Cor 1,21-25).
La Chiesa, ben consapevole di non avere altro da proporre a rimedio dei mali, a fondamento della speranza, come sostanza dei progetti, predica e sempre predicherà Cristo Crocifisso.
In tanti modi che vanno dall’esperienza dei santi alla predicazione propriamente detta, dai saggi teologici ai pii esercizi, alle arti.
Qui presento le riflessioni messe insieme da persone di varia sensibilità ma tutte pensose dinanzi al dramma del Golgota per il pio esercizio della Via Crucis.
Per queste persone la mia ammirazione e il mio più cordiale grazie.
Per quanti poi vorranno farsi condurre dalle riflessioni qui proposte, il mio augurio è che arrivino a sentire propria, qui e oggi, la calda professione di Paolo: «Dio non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi» (Rm 8,32); questi «mi ha amato e ha dato se stesso per me» (Gal 2,20), «spogliò se stesso assumendo la condizione di servo, facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce» (Fil 2,7-8).
Non per un fatto estetico-sentimentale ma per condividere l’esortazione di Pietro: «è una grazia per chi conosce Dio subire afflizioni, soffrendo ingiustamente; che gloria sarebbe infatti sopportare il castigo se avete mancato? Ma se facendo il bene sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti» (1Pt 2,19-25).
Con la mia benedizione.
Patti, Quaresima del 2003

+ Ignazio Zambito, Vescovo

Revisione, impaginazione e grafica a cura di Basilio Scalisi
I testi di riflessione delle singole Stazioni sono proposti da:
Antonio Osnato (1a), Melo Freni (2a), Michelangelo Gaglio (3a), Lucia Di Fazio (4a), Franco Faranda (5a), Michele Mancuso (6a), Salvatore Di Fazio (7a), Maria Adamo (8a), Andrea Pappalardo (9a), Rosario Parasiliti (10a), Mariella Lo Castro (11a), Carmelo Luca (12a), Rosario Parisi (13a), Aldo Fresina (14a).
La Meditazione introduttiva è di
Mario Luzi
Foto di copertina: Ecce Homo (Anonimo, sec. XVII), Chiesa Madre, Longi. Foto delle singole stazioni: Via Crucis (di Francesco Paone, 1789), Chiesa Madre, Mistretta (Me)

Meditazione introduttiva

Le Stazioni

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