In Cattedrale l’incontro con le famiglie del Vicariato di Patti

“Fin da quando sono arrivato in diocesi ho coltivato il desiderio di un percorso di Pastorale Familiare per fare un cammino con le famiglie della nostra Chiesa locale”. Così ha esordito il vescovo Guglielmo nel suo intervento durante l’incontro con i rappresentanti delle famiglie delle parrocchie del vicariato di Patti, tenutosi nella Cattedrale “San Bartolomeo”, esprimendo il, bisogno profondo di entrare in relazione con le famiglie, che sono una realtà necessaria per la Chiesa “. Monsignor Vescovo ha insistito principalmente su un aspetto fondamentale del cammino:” Ascoltare le famiglie in modo approfondito per capire la mia Chiesa, entrare nel loro vissuto umano, esistenziale, spirituale, con lo stile della prossimità, della vicinanza, per aiutarle a diventare chiesa domestica”.

Il Vescovo ha anche indicato il metodo: “Camminare insieme, proprio con lo stile di famiglia. Il primo passo sarà proprio l’ascolto, che aiuta l’incontro e il confronto. Non dobbiamo dire alle famiglie cosa fare, ma è la Chiesa che deve mettersi in ascolto per capire attese e desideri e così trarne un cammino insieme. Avremo così famiglie che compongono l’unica, grande famiglia: la Chiesa”.

Esprimendo la propria gioia perché questo cammino in diocesi inizia in concomitanza con l'” Anno della Famiglia Amoris Laetitia” voluto da Papa Francesco, il Vescovo ha rimarcato inoltre un altro “concetto” fondamentale: “La pastorale non intende coinvolgere solo le coppie, come magari è stato in passato, ma tutta la famiglia (figli, nonni…), ed anche famiglie che vivono situazioni di fragilità, le cosiddette ‘famiglie irregolari’, famiglie di cui è rimasto un solo componente. La famiglia tradizionale rimane sempre una risorsa indispensabile per la Chiesa e per la società, ma dobbiamo seguire uno stile sinodale, perché la Chiesa, che è madre, accoglie tutti e non sbatte mai la porta in faccia”.

Altro elemento fondante del cammino:”Non c’è nulla stabilito, perché i cammini non si impon­go­no dall’alto. Nelle parrocchie ci saranno famiglie di riferimento che fungeranno da anello di congiunzione con l’equipe diocesana di Pastorale Familiare”.

“Se non si cammina – ha concluso il Vescovo Guglielmo – non si arriverà alla mèta e la mèta è aiutare le famiglie a recuperare la spiritualità al loro interno. È un progetto ambizioso, ma andiamo avanti con fiducia, sostenuti dalla grazia di Dio”.

Monsignor Vescovo ha anche auspicato la costituzione in diocesi di un Centro di Ascolto per le famiglie che, con l’ausilio di sacerdoti e professionisti, sappia dare “risposte” alle tante domande e alle tante difficoltà, di ogni genere, in cui si dibattono, ai nostri giorni, le famiglie.

Don Calogero Tascone, direttore dell’Ufficio Dicesano di Pastorale Familiare, ha indicato le due modalità del cammino: “La creazione di una rete di relazioni che coinvolga il Vescovo, l’equipe, le famiglie delle parrocchie, e la creazione di canali di ascolto”.

I coniugi Angelo Morabito e Patrizia Caliò, coppia responsabile dell’equipe, hanno sottolineato l’importanza di “riappropriarci del nostro essere famiglia” ed auspicato che “tutti insieme possiamo realizzare il grande desiderio del nostro Vescovo, che è poi il desiderio di Dio e della Chiesa. Perché Dio non fa mai nascere un desiderio se non si può realizzare”.