Seduta del Consiglio Pastorale Diocesano

Nel Salone della “Sacra Famiglia”, a Patti, si è riunito il Consiglio Pastorale della diocesi “per un momento – come ha sottolineato il Vescovo, monsignor Guglielmo Giombanco, traendo spunto da un brano della Prima Lettera ai Tessalonicesi, – non solo di programmazione ma di ascolto, perché la preghiera è la fonte sorgiva delle scelte, delle riflessioni, dell’impegno”, “Ci è chiesto – ha aggiunto il Vescovo – di essere profeti vedendo la presenza di Dio nella storia, sotto l’azione costante dello Spirito. Sapremo così guadare con uno sguardo ampio il mondo e avremo occhi aperti per capire ciò che Dio vuole farci comprendere”. Il Vescovo ha concluso la riflessione iniziale esortando a “vivere un’esperienza incarnata nella situazione attuale, non con atteggiamento remissivo. E ciò scaturisce da una vita interiore più robusta”.

Quindi, il Consiglio ha riflettuto sull’Anno della Famiglia “Famiglia Amoris Laetitia” voluto da Papa Francesco, che si aprirà il 19 marzo prossimo. A tal proposito, monsignor Giombanco ha “dato voce” al “suo sogno”, quello di avviare la Pastorale della Famiglia “non solo pastorale di coppia ma, appunto, di famiglia, perché famiglia sono pure i figli, i nonni”. Sarà istituita un’apposita equipe, saranno coinvolte famiglie delle zone pastorali in modo da arrivare a tutte le parrocchie e la guida spirituale dell’Ufficio Famiglia sarà affidata a don Calogero Tascone. Responsabili saranno i coniugi Angelo Morabito e Patrizia Caliò.  “Alle parrocchie – ha spiegato il Vescovo – si potrà così fornire un supporto perché le famiglie, anche quelle cosiddette irregolari, non si sentano escluse, perché non è ammissibile una pastorale del no, che crea muri e non fa costruire ponti. La Chiesa è madre e si prende cura nella verità e non giudica. E tante famiglie hanno bisogno di sentire tale maternità”. In diocesi sarà primariamente avviato un percorso di spiritualità di vita familiare, senza calare contenuti dall’alto ma partendo dall’esperienza reale, permeata spesso da fragilità, da difficoltà, da sofferenze. L’Ufficio di Pastorale Familiare  “lavorerà” in sinergia con l’Ufficio di Pastorale Giovanile e con l’Ufficio Vocazioni, avendo un’idea centrale: l’impegno pastorale passa dalla formazione interiore. Pertanto, saranno proposti percorsi di ascolto della Parola di Dio e di spiritualità e si insisterà principalmente sul capitolo 4 dell’Esortazione Apostolica “Amoris laetitia” di Papa Francesco.

Il secondo argomento trattato dal Consiglio Pastorale ha riguardato le considerazioni circa l’istituto del “padrinato”, prendendo spunto da un documento redatto da monsignor Cesare Di Pietro per conto dell’Ufficio Liturgico Regionale. Ci si è confrontati sulla scelta di “sospensione” o di “abolizione”, eviden­zian­do quanto sia importante tale figura che, comunque, va ade­gua­­tamente valorizzata nel suo insostituibile ruolo di “accompagnamento e sostegno”. “Lavorare” anche su tale figura e su come operare tale scelta potrebbe costituire un’occasione di evangelizzazione nelle e delle nostre comunità cristiane. Né abolizione né sospensione, quindi, secondo la stragrande maggioranza delle opinioni espresse dai presenti, ma “mantenimento” e promozione di tale figura, con la proposta di assicurare anche un percorso di pre­parazione per chi dovrà compire tale ufficio di “ga­ran­te” della fede.

Nicola Arrigo