Cartina della Diocesi di Patti

Capo d'Orlando

Naso

Castell'Umberto

 
La cittadina di Capo d'Orlando e la costa tirrenica Caratterizzata da una collinetta su cui si erge il Santuario dedicato alla Madonna, è la cittadina di Capo d’Orlando, dinamico centro della costa tirrenica, di interesse turistico ed in continua espansione, le cui origini si fanno risalire all’antica città greca di Agatirso, situata tra Tindari e Calacte, e della quale si parla nelle opere di alcuni storici latini (Tucidide, Plinio il Vecchio, Livio)
Qui la crescita religiosa e culturale è attorno al Santuario, costruito nel 1598 dal conte Gerolamo Joppolo; in esso si conservano due pregevoli tele di Gaspare Camarda, realizzate nel 1627. Sono accanto al Santuario i resti di un castello trecentesco.

Il Santuario Maria SS. di Capo d'Orlando

Madonnina di Capo d'Orlando
È oggetto di particolare venerazione il piccolo simulacro in argento, raffigurante la Vergine con in braccio il Bambino Gesù, che la tradizione dice offerto da San Cono da Naso.
È del 1965 la costruzione della Chiesa Madre, dedicata a Cristo Re, a tre navate, situata nel centro cittadino.
 
La cittadina di Naso Da Capo d’Orlando, percorrendo la statale 116, si raggiunge con facilità Naso, centro collinare posto sulla dorsale di due fiumare, con un passato carico di memorie.
Tavola fiamminga
È cittadina che ha dato i natali all’anacoreta san Cono. Di nobile famiglia, abbracciò l’ideale monastico basiliano, diede i suoi beni ai poveri e visse in eremitaggio e in santità. A lui è dedicata l’omonima Chiesa del XV secolo, che ne custodisce le reliquie.
Madonna col Bambino
All’inizio dell’abitato si innalza la Chiesa barocca del Santissimo Salvatore, maestosa nell’impianto architettonico, con all’interno pregevoli tele e marmi.
Tra questi ultimi è il "Trittico con la Vergine tra i Santi Andrea e Gregorio".
La tavola "Madonna col Bambino dormiente" risale ai primi decenni del Cinquecento e si ascrive alla cerchia di Joos van Cleve, fondendo modi fiamminghi e leonardeschi.
Ubicata nella stessa chiesa è la "Madonna con Bambino", tratta da un originario trittico in bassorilievo, marmo di scuola gaginiana.
Madonna gaginescaLa Chiesa Madre, dedicata ai Santi Apostoli Filippo e Giacomo, aggrazia e domina col campanile la piazza di Naso.
L’interno, a tre navate, è ampio e luminoso.
Tra le grandi tele, il coro intarsiato e le statue marmoree spicca per bellezza una cappella ricca di fasto, di bassorilievi e marmi mischi.
Sono cariche di memorie la quattrocentesca Chiesa di Santa Maria del Gesù, quella di San Pietro dei Latini e la conventuale Chiesa di San Francesco.
E' interessante la visita al Museo parrocchiale di Arte Sacra.
 
Chiesa MadreDa Naso, ci spostiamo a Castell’Umberto, erede dell’antica Castanea, abbandonata dagli abitanti, alla fine del secolo scorso, a cause delle frane. Sulla piazza centrale si affaccia la Chiesa Madre, dedicata all’Assunta, costruita nel 1935 da maestranze locali, abili nel lavorare la pietra, che ricavano dalle cave della zona.
All’interno gli altari sono stati ricomposti con materiali provenienti dalle chiese di Castanea, i cui ruderi sono a testimoniare la vitalità culturale e religiosa della popolazione.
Antica Chiesa Meritano attenzione le statue marmoree di "Santa Maria di Gesù" del XVI secolo, sicuramente di bottega gaginesca, e quella di Santa Caterina. Ruderi di Castanea
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