Cartina della Diocesi di Patti

Pettineo

T u s a

 

 

PanoramaCon negli occhi lo splendore di Castel di Lucio, scendiamo lungo la vallata, verso il mare, per giungere a Pettineo, ricco di Chiese, cappelle, cenobi, conventi e torri, che sono parte integrante dell’abitato, da cui s’innalzano imponenti e che proteggono con la loro luce e la loro ombra.
Chiesa Madre
Al centro dell’abitato che conserva molto di antico è la Chiesa Madre, dedicata alla Madonna delle Grazie, pregevole per il portale tardorinascimentale e il campanile del 1600.
Nell’interno, a tre navate con varie cappelle laterali, sono statue lignee e interessanti tele del Settecento.
Trittico marmoreo
Straordinario nelle forme e nelle linee è il Trittico marmoreo, datato 1597, opera di bottega gaginiana.
Di notevole interesse sono pure la Chiesa di origine bizantina, dedicata a Sant’Oliva, vergine e martire, qui vissuta nei primi secoli dell’era cristiana; la Chiesa di San Nicolò col caratteristico campanile e la Chiesa conventuale di San Francesco.
 
Panorama di Tusa Lasciato il paesino, si riprende la provinciale "Castelluccese" verso il mare, sino al bivio della statale 113, che percorriamo per qualche chilometro verso ovest.

Poi si risale la montagna, sulla cui vetta è la cittadina di Tusa, custode di un grande patrimonio archeologico.
Un angolo di Tusa
La Chiesa dell'Assunta
Il centro è tipicamente medievale. La piazza principale è chiusa e raccolta come una corte a cui fa da sfondo la Chiesa Madre, dedicata all’Assunta, con la tipica torre campanaria. Vi sono conservate parecchie opere lignee scolpite dai Li Volsi, valenti scultori locali, ed una Madonna col Bambino, di scuola gaginiana.
Chiesa di Santa MariaAl periodo greco-romano, appartengono le rovine dell’antica Halaesa, di cui la Chiesa abbaziale S. Maria delle Palate, che la storia dice fondata dal Papa Gregorio Magno, è un prezioso gioiello.

Sulla costa è il piccolo Santuario dedicato alla Madonna della Catena, incastonato tra antiche casette di pescatori, dominante l’affascinante riviera.
 
Marina di Tusa Qui il nostro viaggio, snodatosi gioiosamente e faticosamente attraverso quarantadue paesi adagiati sulla costa o appollaiati su montagne e colline, è arrivato ad un ideale capolinea.
Evocano questi itinerari valori, segni e memorie di fede, di cultura e di arte che ne hanno contraddistinto secoli di vita ed ora sono patrimonio prezioso della gente dei Nebrodi, sicure testimonianze delle origini e di una identità, che è fierezza di spirito.
La terra della Diocesi di Patti resta negli occhi e più nel profondo del cuore.
Castel di Tusa o Marina di Tusa
TramontoTerra di passione e di amore, di intrigante bellezza, fiera delle proprie memorie storiche e religiose, proiettata verso questo nuovo Millennio, con rinnovata tensione verso il Bello ed il Sacro, icone intramontabili dell’Infinito.
Una terra struggente che, nonostante le difficoltà del vivere, riappare ad ogni alba piccolo granello di luce.

(Testi e Foto a cura di Basilio Scalisi)

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